Le arancine in Sicilia sono sempre un tema delicato. A partire dal nome, le arancine o gli arancini? E’ chiaro che è un discorso di geografia, anche se l’Accademia della Crusca ci dice che è corretto in entrambi i casi. Durante l’ultimo anno, avendo passato passato un po’ di tempo in Sicilia ed in particolare a Palermo, dove sono rigorosamente arancine, per me rimangono tali. Ma provate a spiegarlo ai catanesi.
Nel mio tour siculo on the road mi sono recato alla pasticceria e tavola calda Spinella, in pieno centro a Catania. Entro e il caos regna sovrano. Un bancone ospita sì e no 789783659118493 mila arancine. Un garzone frettoloso mi elenca altrettanti tipi di condimenti in tempo record e guardandomi dice: ” E allora!?”
Gli chiedo educatamente un arancino classico ed esco a smascellare. E’ una bomba! L’impanatura è bella dorata e croccante e l’unto non eccessivo. Il ripieno che più ripieno non si può (com’è giusto che sia). Il riso è avvolto dal ragù e da piselli a palate. Nel nucleo si sprigiona il formaggio filante.Ogni boccone un tripudio totale di gusto. In sintesi quest’arancina/o spacca di brutto!
In genere non sono propenso ad altre versioni oltre a quella classica, ma tra le proposte elencate dal buon uomo al banco, mi risuonano in testa le parole speck e pistacchio. Sono curioso… La fame c’è… Torno dentro e me lo agguanto.
Come sopra, una palla di riso impregnato di pistacchio fin nell’anima. Purtroppo alcuni tocchi di speck sono un po’ troppo grossi e fastidiosi. Ma il gusto è eccellente. L’impanatura continua a fare la differenza, resta bella compatta e non trasuda olio. Anche l’accoppiata speck e pistacchio per me vince. Un paio di euro al pezzo è onesto. Mi ritengo più che soddisfatto e prendo il largo.
298/, Via Etnea, 292, 95131 Catania CT
Dai un’occhiata al loro sito: Pasticceria Spinella